mercoledì 6 febbraio 2008

Luna



Buonasera.

Siamo solo a martedì e la settimana è già pesantissima. Insomma mi associo alla depressione riflessiva o alla riflessione depressiva che ho trovato sul blog Seasoner10. Siamo tutti nella stessa situazione e questo mi fa pensare.

Cercherò di aggiungere una nota positiva ai pensieri che ho letto. Bisogna credere nel cambiamento come strumento di realizzazione. Non cercare la soluzione in una situazione statica, ma nel cambiamento stesso. Vedere l'istante in cui tutto cambia più velocemente come punto di arrivo, come raggiungimento dell'obiettivo. Non solo come una parentesi tra uno stato ed un altro, entrambi caratterizzati da aspetti positivi ed inevitabilmente anche negativi.

Solo nel cambiamento siamo autorizzati a portare con noi ciò che veramente vogliamo, liberandoci da tutto quello che ci appesantisce ed intristisce l'esistenza. Appena ci fermiamo, una pioggerella di convenzioni, usanze, fatti, situazioni sgradevoli ci si appiccica addosso e più passa il tempo più peggiora. Finché non sei bagnato fino al midollo. Poi magari ci si fa l'abitudine.

Pensavo a tutto questo mentre correvo lungo il fiume, questa sera. Serata fantastica, serena come poche volte accade da queste parti. Il rumore del fiume e del naviglio, gli uccelli notturni che volano vicini, le stelle, tantissime. Ed alcune anime in pena come me, che nella notte corrono incontro o lontano da qualcosa, indistinte, ombre ansimanti. Io sto correndo incontro a qualcosa. A tante cose.

Ovunque abbia vissuto mi son sempre cercato un posto per correre o pedalare. E finora ho avuto la fortuna di trovare sempre delle cornici piacevoli per le mie sudate. A partire dai prati di San Polo, passando per la foresta svedese, anche con la neve, o la grande pineta in Brianza, i boschi lungo il torrente Lura, per finire nelle peccete dello Yutland. Posti in cui ho vissuto esperienze di cui conservo ricordi sia positivi che negativi. Posti in cui mi piacerebbe ritornare, comunque.

E correndo ho avuto la percezione che è il momento di cambiare. Non sono impulsivo, sarà un processo razionale e controllato, e chissà quante volte ci ripenserò e tornerò sui miei passi. Ma, questa sera ho chiaramente capito che non posso fermarmi oltre. L'obiettivo è il cambiamento, continuo, che come un crivello separa ciò che ci appartiene da ciò che ci è stato messo addosso, lasciandoci più poveri, ma più veri.

Quindi lo dico a tutti voi, dovete temere ogni situazione statica, cercate il cambiamento, siate audaci, abbiate coraggio. Non ce ne pentiremo.

Ciao,

ENRICO

PS: sto veramente contando i minuti che mancano a sabato!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

a volte non è solo pioggerellina ma un uragano e personalmente mi affascinano entrambi... questione di energia e sensibilità in continuo alternarsi.
Hai mai pensato al fatto che miliardi di piccole gocce fanno un temporale?

Anonimo ha detto...

E una quantità immane di particelle in puro delirio da scambio di energia costituiscono la materia e anche, forse solo in parte, noi. Direi che l'unico equilibrio praticabile è quello dinamico...quindi buona danza a tutti