giovedì 11 settembre 2008

Argentina, giorno -1


Carissimi,

e' passato un po' di tempo dall'ultimo post, vero? Siete ancora tutti li, a controllare ogni giorno se scrivo qualcosa? Beh, l'esperienza mendozina rimarra' come un buco nero su questo blog... ma puo' darsi che mi lasci scappare qualche racconto di persona, con qualcuno... sono successe tante cose, e per me e' stato un periodo indimenticabile... soprattutto grazie alle persone con cui ho passato questa vacanza, Edu, amici e famiglia in prima fila... ne conservero' un ricordo dolce ed intenso.

Ormai il viaggio volge veramente al termine, non mi sembra ancora vero che in circa 24 ore un aereo mi strappera' da questa terra per riportarmi in Europa. Non mi e' capitato molte volte di provare una sensazione di eradicamento cosi' forte per il rientro da un viaggio. Ho sempre creduto che alla fine fosse naturale una certa voglia di tornare. Questa volta, invece e' diverso. Lascio diverse cose in sospeso, rimango con tanta curiosita' e voglia di conoscere di piu'... le persone, le citta', il modo di vivere argentino mi hanno conquistato...

Da quando ho rimesso piede a BA, rendenomi fisicamente conto di quanto fossi vicino al rientro, vivo in un sogno. Mi sembra che tutto sia da guardare, toccare, annusare, se potessi piegherei l'argentina intera e me la metterei in valigia... Sto visitando gli ultimi angoli di citta' che ancora non avevo visto, e, come attratto magneticamente, ritorno nei posti che piu' mi hanno colpito. Mi immergo nella folla, mi apparto su una panchina, faccio foto a scorci e a dettagli...

Mi dispiace pensare a cio' che mi manchera' quando saro' in Italia (e ci sono taaante cose...). Allora pongo la cosa diversamente. Penso a cio' che portero' con me, pur sapendo che non sara' facile.

Il modo di vivere argentino, rilassato ed ordinato. C'e' sempre tempo di bersi un mate, di pranzare con calma, di camminare a passo lento, anche durante una giornata di lavoro. E cos¡' a BA in Av. Florida, o ai piedi dei grattacieli di Puerto Madero, oppure in Mendoza, nel paseo peatonal si vedono in egual misura businness men che parlano al cellurare e corrono, ed altri che chiaccherano agli angoli delle strade.

La naturale ed umana simpatia verso lo sconosciuto. Non conto piu' i sorrisi che ho scambiato con tutti, sulla metropolitana, sui marciapiedi, nei negozi. Non c'e' un doppio fine, non c'e' niente da dirsi: solo che quando due sguardi si incrociano e' naturale mostrarsi amichevoli. Al contrario da noi, camminando per le strade di una citta' in un giorno lavorativo, si indossa una maschera neutra e grigia, attraverso cui l'altro non puo' vedere niente... ma perche'?

La leggerezza verso i programmi e gli orari. Chiaro che ci sono momenti in cui la puntualita' e la programmazione sono fondamentali, ma non dovrebbe essere sempre cosi'. Questo e' un difetto piu' mio che del modo di vivere italiano. Quindi cerchero' di essere un po' piu' flessibile e lasco con gli orari, e di non programmare proprio tutto, soprattutto nel tempo libero...

Il mate. A parte il sapore che me encanta, mi entusiasma il rito di condividerlo con tutti. E pensare che alla maggioranza degli stranieri disgusta l'idea di succhiare dalla stessa cannuccia... Torno con 1,5kg di mate in "valigia" (due casse di cartone tenute insieme dal nastro adesivo...) da distribuire equamente tra i tre prorpietari (gli unici?) di mate a Brescia: Damiano, Marco ed io.

Il tango. Mi si e' aperto un mondo, ritorno con motivi, ritmi, canzoni che ho ascoltato e riscoltato. Continuero' fino a farmele entrare nell'anima.

Il castillano. Una lingua fantastica, tanto simile e tanto diversa dall'italiano. Mi intriga, voglio studiarla di piu', per arrivare a parlarla veramente bene. Perche' l'inglese sara' anche utilie ed universale, ma il castillano, come l'italiano, e' poesia anche quando e' in prosa.

Abbraccairsi per salutarsi. All'inizio, essendo io poco aduso a questo sistema, ero in imbarazzo e causavo imbarazzo. Ora preparatevi che quando torno via abbraccio tutti. Mi piace un sacco: e' un modo fisico e diretto per mostrare amicizia e affetto. E poi, a pensarci, e' veramente ridicolo quando mi presentano una ragazza stringerle la mano: molto meglio un abbraccio con bacio sulla guancia, o no?

E piu' ci penso piu' ci sono cose che posso portare via con me. Bene bene. Ora pero' devo terminare il mio giro nel quartiere malfamato de La Boca, e poi andare a mangiare il prosciutto al museo del prosciutto. Come aperitivo condividero' un mate con i tre israeliani con cui ieri ho fumato il narghile.

Questo credo che sara' l'ultimo post dall'argentina.


Ciao a tutti,

ENRICO