martedì 22 aprile 2008

Cina, giorno 10

Buongiorno.

Questa mattina sono nello studio di Fabio ed Hong Bao e mi prendo qualche minuto per registrare un paio di impressioni maturate nel fine settimana.

Venerdì sera, appena arrivato dall'aeroporto, ancora con la cravatta, mi sono incontrato con i miei ospiti cinesei ad una festa di matrimonio di due ragazzi francesi. La festa era in un Hutong, la tipica abitazione cinese prima del boom economico. Si tratta di una corte, con case ad un piano, dove vivono in comunità una o più famiglie, condividendo gli spazzi comuni. Sono posti ricchi di fascino e che comunicano una storia lunga secoli. Insomma, l'ambientazione era veramente suggestiva. Posti come questi sono chiaramente molto ambiti dagli investitori occidentali, e questo ha fatto lievitare i prezzi con una velocità incredibile. Ormai le tipiche e storiche dimore cinesi proletarie sono acquistabili solo da occidentali o da ricchi magnati: quale strano destino, dal cuore del comunismo a quello del capitalismo, nello spazio di due decenni! Di nuovo: la Cina è un paese di grandi contrasti.

La festa era quasi terminata, tempo di conoscere qualcuno e salutare tutti, e poi siamo siamo andati a mangiare qualcosa in un ristorante con cucina di Xian, città natale di Hong Bao. Mi sorprende sempre entrare in un locale in Cina. Immaginate la scena. Una strada infinita, costeggiata senza soluzione di continuità da locali di ogni tipo, negozi, ristoranti, botteghe, tutti composti da una sola stanza, che spesso assomiglia ad un corridoio. Sono tutte case ad un piano, a volte ci sono insegne, a volte no, ma comunque non sono interpretabili da un occhio occidentale. Aggiungete tante persone, che camminano, pedalano, trasportano ogni tipo di merce in ogni direzione, escono ed entrano da invisibili porticine, lasciando intravedere scorci di cortili in terra battuta. Io, da occidentale, farei molta fatica a trovare un posto dove mangiare qualcosa. Lezione: ci vuole un occhio orientale o un grande allenamento per "leggere" le città cinesi, soprattutto nelle aree dove ancora si mantiene lo spirito originale. Comunque, i miei due Virgilii mi gidano a colpo sicuro nel ristorante di Xian e ci mangiamo due panini a metà strada tra Hamburger e Kebab ed una scodella di tagliolini con brodo piccante e tante cose dentro. Molto buoni.

Il giorno dopo, Sabato, è stata una giornata tranquilla. Abbiamo fatto una grande colazione con calma, poi ci siamo incontrati nel pomeriggio con il cuggino di HB che è vento da Shangai per visitare il salone dell'auto (Fabio sta aiutandomi a trovare il modo di andarci). E' uno dei soci, insieme alla zia di HB in un'azienda che vende parti di ricambio per auto, hanno sedi in due grandi città e si occupano direttamente dell'importazione dei ricambi dall'estero. E' stato interessante anche parlare con lui.

La sera siamo usciti a cena con altri amici in un bellissimo ristorante sul tetto di un Hutong, nella zona di Hou Hai. Qui si sono aggiunti alla compagnia un paio di ragazze ed un ragazzo, tutti architetti, tutti al lavoro nei grandi studi della citta', uno di loro tiene anche un corso all'universita'. Tutti molto impegnati e con le idee molto chiare sul futuro.

Il confronto con loro mi ha fatto riflettere: perche' ora non riesco a trovare uno stimolo forte per investire tutte le mie risorse in un progetto lavorativo? E, a quanto pare, non sono neanche l'unico. Forse il nostro mondo occidentale patinato non e' cosi' pieno di stimoli ed opportunita' come pensiamo. Forse il benessere, la sicurezza economica, la bambagia sociale nella quale sono cresciuto ha ottundito la mia intraprendenza e senso dell'avventura. Certo, qui e' tutto in divenire, un ribollire continuo di progetti, idee, novita' in ogni settore. Da noi sembra tutto statico, in confronto.

La soluzione, forse. Tornare in Italia con la consapevolezza dei limiti e delle prospettive della mia situazione e tirarsi su le maniche, non per affrontare progetti completamente nuovi e rivoluzionari, ma lavorando di cesello. Individuare con pazienza e determinazione, giorno per giorno, nuovi obiettivi di miglioramento in quegli ambiti che conosco bene e nei quali so di poter lavorare con profitto. La soddisfazione verra' dalla puntualita' e precisione con cui raggiungero' gli obiettivi che mi pongo, e dalla consapevolezza di aver fatto qualcosa per migliorare il mondo in cui vivo.

Che ne pensate?

Ciao,

ENRICO

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao~

Can't read it, but for sure it is a beautiful piece. Anyway, I found Hongbao and Fabio's name and "hutong""incredible"... it must be good:)

and guess who am I?:P

Anonimo ha detto...

a) non siamo proprio una famiglia convenzionale
b) Cina-Danimarca-Italia-Corsica in 4 giorni
c) Francia-Polonia-Malaysia-Islanda-Germania-Portogallo-Ungheria (e forse altre ancora)

scusa se è poco ma non mi sembra esattamente il profilo di uno poco intraprendente o ottuso...

con estremo affetto da quella stonata dei gatti a cui racconti i tuoi viaggi di vita

Dario ha detto...

giura che mai laverai con l'acquaragia,quella vernice d'oro che indugia, sul tuo corpo geniale. danza per noi il ballo sei sette veli, facci arrivare ai sette cieli. schiava.