mercoledì 19 agosto 2009

Giorno 12, Ohrid

Sveglia a Belgrado


Sveglia a Mavrovo


Picchio

Uhhhh, che fatica!

Siamo arrivato a Ohrid, cittadina macedone sull-omonimo lago, al confine con l-Albania. Con tutte le caretteristiche che solo una piccola citta' turistica macedone puo avere (avete presente, vero?). Per arrivare fin qui abbiamo passato una discreta serie di vicende, ma mi sento di dire che fin'ora abbiamo avuto solo disguidi piccoli (una notte insonne a Belgrado, qualche problemino di digestione, strade fangose o sterrate, rischio di rimanere a secco,...): eravamo preparati a problemi ben maggiori!

Ora ci fermeremo per qualche giorno per riposarci e riodinare i ricordi che negli ultimi giorni si sono un po' accavallati in testa. Col senno di poi ci sarebbe voluta almeno una settimana per ognuno degli stati che abbiamo attraversato. Non e' che stiamo correndo, solo che stiamo assaggiando una sacco di bei posti, e ci sembra di andarcene sempre un po- troppo presto. Ed ogni volta con un nostalgico e probabilmente disatteso proposito di tornarci in futuro.

Il fatto e' che il viaggio in moto dovrebbe avere gli stessi tempi del viaggio in bicicletta: il fatto di potersi spostare rapidamente non e' necessariamente un vantaggio se le distanze aumentano in proporzione con la velocita'. Comunque siamo diventati velocissimi a mettere e togliere la tenda, facciamo regolari controlli al nostro mezzo (abbiamo tutto il necessario, compreso un litro di olio) e gestiamo la moto come se fosse uno scooter negli attraversamenti delle caotiche citta' Balcaniche.

Tra l-altro, qui la maggior parte delle auto hanno targa italiana. Anzi, veneta. Che sembra che tutti abbiano qualche pezzo di famiglia nel nord est italiano, e che ora siano tutti rientrati per le vacanze. Questo ci ha permesso di scambiare due chiacchere con personaggi locali. Perche', se non si parla in italiano, qui e' assolutamente impossibile capire e farsi capire, ne a voce, ne per iscritto: anche l-alfabeto cirillico, con le sue fasulle affinita con l-alfabeto romano e le enormi differenze tra lettere maiuscole e minuscole, e' tutt'ora un rebus per noi!

Pero' anche questo partecipa a creare la sensazione di essere in posti remoti ed esotici, belli e tutti da esplorare. La scelta dell-itinerario e' stata felice in questo senso: dalla Slovenia, Austria dei balcani, pulita ordinata, in cui molti parlano italiano, passando rapidamente per la Croazia, un po' piu' rude, ma ancora affine ai costumi europei, attraverso la Serbia, primo vero assaggio dello spirito balcanico, e poi in Macedonia, prima nel nord, nella capitale Skopje, grande citta' dal cuore antico, che ti sveglia dolcemente alle 5 del mattino con le frasi cantate dalle moschee (atmosfera indimenticabile), ed ora nel sud, aspro e arso dal sole, pronti a saltare verso l-Albania.

Chissa' come sara'?

ENRICO

2 commenti:

ziazeta ha detto...

Ma l'olio è almeno extra vergine?
E la canottiera di lana l'hai messa?
E i denti te li lavi?
Mai bidet ci sono? (ndr: questa è dello zio)
L'importante è continuare a farsi delle domande senza darsi delle risposte...
Con affetto
Ziazeta, l'esegeta.

Unknown ha detto...

Cazzarola Enrico, ma che picchio! E' una ghiandaia (Garulus glandarius) ne ho avuta una addomesticata

Emanuele