domenica 3 agosto 2014

Sudore

La prima giornata a Delhi è stata sorprendente, nonostante fossi pronto a non sorprendermi di niente.

Caos colori odori rumori caldo: tutto quello che mi aspettavo. Solo che la compresenza di tutti gli ingredienti genera una situazione indescrivibile, a cui non ci si può preparare e che è differente da qualunque cosa abbia mai provato.

All'inizio, questa mattina, avevo voglia di mescolarmi alla gente, di farmi trascinare nel vortice, in quello che voleva essere un drastico tuffo nell'India che sarà la mia casa per il prossimo mese.

Ho rapidamente cambiato idea!

Sbagliare un incrocio può voler dire (in una delle ipotesi migliori) trovarsi in una discarica in fermentazione, "dare corda" alla persona sbagliata (cioè quasi tutti) può significare perdere un'infinità di tempo ed agitarsi per niente, calcolare male tempi e distanze porta rapidamente allo sfinimento per temperature ed insolazione, prendere la metropolitana è letteralmente un viaggio nel viaggio, interessante, ma molto impegnativo e dispendioso in termini di tempo. Tutte esperienze capitate oggi...

Quindi? Abbiamo trovato tranquillità nei posti frequentati da turisti (e sorvegliati da guardie), refrigerio nei bar in stile occidentale, informazioni da guardie e poliziotti, abbiamo evitato di parlare chi ci fermava per strada e, per finire, Leo ha comprato perfino un disinfettante per le mani.

Insomma abbiamo adottato nostro malgrado il comportamento tipico del turista occidentale...

A parziale nostra discolpa posso dire che:
1) ci abbiamo provato, davvero, ma lo sforzo è stato superiore alle nostre risorse;
2) il disinfettante serviva per i piedi: visto dove li abbiamo messi oggi credo che lo avrebbe voluto a disposizione quasi chiunque;
3) il viaggio è lungo: non abbiamo fretta!

Quindi da domani adottiamo un approccio un po' più graduale e sono convinto che quando torneremo qui a Delhi, tra 3 settimane, ci sentiremo molto più a nostro agio. Come se fossimo a casa nostra. Quasi.

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